Marco Melandri e la MotoGP dei suoi anni: "Ricevevo i motori già usati di Rossi"

Marco Melandri e la MotoGP dei suoi anni: "Ricevevo i motori già usati di Rossi"© GoldandGoose

Il campione del mondo della 125 nel 2002 ha approfondito le differenze tra la MotoGP della sua epoca e quella attuale

19.06.2024 ( Aggiornata il 19.06.2024 16:47 )

Tra i protagonisti assoluti del motociclismo d'elitè tra i primi anni 2000 in MotoGP e dal 2011 al 2020 in Superbike, Marco Melandri è stato una tra le punte di diamante del motociclismo italiano, in virtù della vittoria iridata del 2002 nella classe "250", della seconda posizione mondiale in MotoGP nel 2005 alle spalle del solo Valentino Rossi e delle 22 vittorie conquistate in carriera, sia nel motomondiale che in Superbike. Intervistato dalla testata spagnola "Relevo", il ravennate ha parlato delle differenze tra l'epoca attuale della top class e quella dei primi anni 2000': "Oggi anche una Ducati satellite ha il suo ingegnere elettronico. Allora non era così perché era l’inizio dell’elettronica. I tecnici della telemetria cercavano di fare gli ingegneri. Non c’era lo stesso livello di formazione".

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Marco Melandri: "All'epoca avevamo una moto inferiore rispetto agli ufficiali"

La longevità sportiva di Melandri e la conseguente esperienza maturata in più ere del motorsport, tutte attraversate con merito da protagonista, gli ha permesso di lanciarsi in un'accurata analisi tra il nuovo ed il vecchio mondo della MotoGP: "Il team ufficiale è il punto di riferimento adesso, dove puoi lavorare sullo sviluppo e sul miglioramento della moto. Nel mio caso non mi sentivo nel team ufficiale nel 2003 perché stavano lavorando per il 2004. Per quanto riguarda il team satellite basti pensare che nella prima gara in Sudafrica avevo una moto con un motore “big bang”, mentre in un’altra sono sceso in pista con un motore “screamer".

Una netta differenza rispetto ad oggi, dove il livello dei piloti e l'equilibrio complessivo della classe regina, sono incentivati da una distribuzione netta di moto e pacchetti tecnici competitivi: "Non era come oggi, dove hai sette motori per la stagione. All'epoca era tutto aperto. Io ad esempio ricevevo i motori usati di Valentino Rossi e Carlos Checa, che avevano già tanti chilometri. Avevamo una moto molto inferiore, questo è oggettivo. Solo il team ufficiale poteva darti un vantaggio, anche in termini di software ed elettronica, il team satellite doveva capire tutto da zero".

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