Non esiste una ragione per non amare questa location: per l'atmosfera in pista, ma anche per l'euforia che coinvolge ogni bar, ristorante o chiosco della Riviera
Questa volta, permettetemelo, parlerò in prima persona. Lo richiede il tema: “Perché andare a Misano per il GP?”. La domanda giusta sarebbe semmai “Perché non andarci?”. Non trovo una ragione per sconsigliare questa esperienza. È la prima volta che Motosprint, la mia rivista, mi chiede un tema tanto particolare, e ho pensato che sarebbe stato facilissimo da sviluppare.
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Perché ho avuto la fortuna di assistere, in questi anni, a tutti i GP in giro per il Mondo. Pensate a una destinazione della MotoGP, tra quelle del presente e quelle del passato – Sud Africa, Turchia, Brasile, Indianapolis, Laguna Seca, Estoril – e io ci sono stato. Quindi ho avuto modo di vedere come viene vissuto nei vari Paesi lo sport che tanto amiamo. E sapete una cosa? Non è un tema così facile da sviluppare, perché è difficile capire da dove cominciare, quando si parla del GP San Marino e Riviera di Rimini.
Il modo migliore, forse, è spiegare come si vive il GP, che è molto differente rispetto alle altre date del Mondiale. Differente rispetto a quelle più esotiche, alla notte del Qatar, ad Austin, Texas, ai posti sperduti di Termas de Rio Hondo in Argentina, ma anche alle altre gare “latine”, nella mia Spagna o al Mugello. La differenza non è soltanto nella cultura, perché è ovvio che dalla festa di Jerez alla compostezza del pubblico di Motegi c’è enorme differenza, dato che fanno più baccano quattro spagnoli che si radunano rispetto a 50.000 giapponesi. Ma si va anche oltre, perché per trovare certe differenze non si deve andare troppo lontano. Basta per esempio mettere a confronto un italiano e un olandese. Se un “media” olandese mi chiedesse di scrivere perché valga la pena vedere il GP di Assen, non andrei oltre la tradizione e il fascino della location. Serve altro per far capire quale gara del calendario amo di meno?
Intendiamoci, esiste un filo conduttore tra le persone che assistono ai GP in tutto il Mondo: l’amore per questo sport e per le gare. È ciò che unisce un europeo latino a un giapponese, un argentino a un tedesco, un malese a un australiano. Quando siete a casa e guardate il GP Australia, e vi emozionate per un sorpasso spettacolare o per un salvataggio impossibile di Marc Marquez, state certo che lo stesso “ooooh” di entusiasmo è stato pronunciato da un appassionato presente in pista.
Ma la passione, in questo caso è differente. Perché se si parla di passione, l’Emilia-Romagna è il centro del Mondo. Non esiste un altro luogo nel Mondo, in tutto il Mondo, in cui le moto, ma in generale i motori, hanno questo tipo di “vissuto”. Quando mi viene chiesto di parlare dell’Emilia-Romagna, faccio sempre lo stesso esempio: in qualsiasi ristorante in cui vai a mangiare, in qualsiasi bar in cui va a prendere un caffè, troverai appeso un poster della Ferrari, di Giacomo Agostini, di Valentino Rossi, o addirittura di un debuttante della Moto3. Da molti anni frequento Misano per il GP, eppure tutto questo continua a farmi venire la pelle d’oca. Nonché, lo dico senza problemi, un pizzico di invidia.
A Misano sono andato con ogni mezzo: aereo, auto, ma più spesso in moto. Da Madrid sono circa 1200 chilometri, una passeggiata. Da alcuni anni alloggio in un hotel tra i tantissimi che sono sulla Riviera, è a conduzione familiare e il signor Piero e la sua famiglia mi trattano come uno di loro. Più di una volta, con l’hotel pieno, mi hanno ospitato in casa loro! Io, per contraccambiare, non faccio mai mancare il celebre “jamon” spagnolo e una bottiglia di vino, perché parliamo della mia famiglia italiana. La gente, infatti, è un ulteriore motivo per cui vale la pena recarsi a Misano per le gare. Perché è inevitabile che sia così: sono le persone che ti fanno sentire a tuo agio oppure no in un luogo (ogni riferimento ad Assen è puramente casuale). Il bel clima influisce, ovviamente, visto che si corre alla fine dell’estate. E poi c’è la storia del circuito dedicato a Marco Simoncelli, senza disdegnare una visita alla Mecca dei motociclisti, Tavullia. E ancora la curiosità che spinge verso la vicina San Marino, che in fondo non è Italia anche se non si avverte la differenza.
Io non sono un “animale della notte”, perché il giorno successivo si lavora. Però è ovvio che Misano e la Riviera offrono infinite possibilità: si mangia bene, si beve bene, l’ambiente è amichevole, è un fine settimana che aiuta ad allontanarsi dalla realtà classica. Il consiglio, ovviamente, è quello di alzarsi molto presto, prima del normale, e fare colazione in spiaggia, un cappuccino e una brioche guardando il mare. Ho detto “Brioche”? Scusate, meglio “Cornetto”, siamo in Italia.
Venite a Misano se amate la vita.
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