MV Agusta, alle radici della nascita del mito

MV Agusta, alle radici della nascita del mito

Seguendo la passione di Domenico Agusta, la riconversione civile dell'ex industria aeronautica si rivelò un successo. Andiamo a ripercorrerne le tappe

19.04.2022 ( Aggiornata il 19.04.2022 22:02 )

I trionfi nella 500


La 500 esordì nel GP Belgio, a Francorchamps, nel luglio del 1950. La guidava il bolognese Arciso Artesiani, che la portò al quarto posto; a Monza, nella corsa successiva, salì sul podio al terzo posto, si dimostrò velocissima, ma evidenziò gravi carenze sui circuiti misti. Ridisegnata nella ciclistica e modificata nel motore, nel 1952 la MV 500, grazie anche all’ingaggio come prima guida dell’asso inglese della AJS, Leslie Graham, stravinse gli ultimi due GP della stagione e si presentò al via del Mondiale 1953 con motivate ambizioni, che furono letteralmente demolite dalla morte di Graham nella corsa d’esordio, il Tourist Trophy. Quell’anno la squadra di Cascina Costa non si riprese, piuttosto si dedicò a un ulteriore miglioramento della 500 e all’allestimento di una versione di 350 cm³.

Nel 1954 il miglior risultato della mezzo litro fu la vittoria nel GP Spagna con Dickie Dale, e anche l’anno dopo riuscì a imporsi una sola volta, a Monza con Umberto Masetti. Il grande cambiamento avvenne nel 1956 con l’ingaggio di John Surtees il quale, appena salito sulla quattro cilindri del conte Agusta, vinse i primi tre Gran Premi e, con la complicità di un’annata da dimenticare per la Gilera, firmò sull’albo d’oro del Motomondiale i primi due titoli della MV (piloti e marche) nella classe regina. In quella stessa stagione Surtees conquistò un altro primato con la vittoria a Spa sulla MV 350.

Nel 1957 si assistette al grande ritorno al vertice della Gilera, ma a fine anno la Casa di Arcore, assieme a Mondial eMoto Guzzi, annunciò la rinuncia alle corse di Velocità. Da quel momento nella 500, per diciassette anni consecutivi, la MV vinse il Mondiale piloti, con Surtees, Gary Hocking, Mike Hailwood, Giacomo Agostini e Phil Read, e per quindici anni si aggiudicò il titolo marche. A questi aggiunse dieci allori piloti e nove costruttori nella 350, con gli stessi protagonisti escluso Read.

Nella storia tecnica del Motomondiale il marchio della MV Agusta, che complessivamente ha totalizzato 75 allori iridati, resta indelebile. Si tratta infatti della Casa in grado di portare al massimo livello il motore a quattro tempi prima della dilagante avanzata del due tempi, arrestata soltanto dall’imposizione della MotoGP.

Esclusiva, Giacomo Agostini: "La Yamaha è stata come una famiglia per me"

Indietro

3 di 3

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi