Manx GP: Ducati e Bimota pronte per l'assalto della Classic Superbike

Uno degli aspetti più belli del Manx Grand Prix è certamente la possibilità di poter rivedere in azione sul Mountain Course dell'Isola di Man alcune tra le moto che hanno fatto la storia del motociclismo sportivo. Tra queste, le più attese sono sempre le Classic Superbike, che come di consueto anche quest'anno andranno a concludere l'evento con l'ultima gara (delle 6 previste tra classiche e moderne) in programma lunedì 26 agosto.

In particolare, proprio come accaduto nella passata stagione, tra le moto più interessanti al via della categoria ci saranno anche due italiane, ovvero l'iconica Ducati 916 schierata dal team Key Racing e la Bimota YB4 portata in gara dall'italiano Speed Shadows Racing Team in collaborazione con Bimota Classic Parts, entrambe guidate da piloti dal gran potenziale.

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Browne sulla Ducati, Bonetti sulla Bimota

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Lo scorso anno, a portare in gara la Ducati del Key Racing Team fu Dean Harrison. Quest'anno “Deano” è passato a Honda (con i colori del team ufficiale Honda Racing UK) e sarà impegnato a Cadwell Park per il BSB, perciò la squadra si è guardata intorno trovando in Mike Browne il successore perfetto. Già vincitore della classe Lightweight, dove correrà anche quest'anno, al Tourist Trophy di pochi mesi fa è salito sul podio con l'Aprilia RS 660 ed è entrato nel “Club delle 130 miglia” girando a 130.872 di media sul giro con la RSV4, a conferma dell'ottimo rapporto instaurato con le moto italiane che proverà a confermare anche con la Rossa di Borgo Panigale.

Passando alla Bimota, a completare una squadra tutta italiana tra moto, team e pilota ci sarà Stefano Bonetti. Il road racer tricolore più veloce di sempre sull'Isola di Man ha già gareggiato con la YB4 lo scorso anno, vivendo una vera e propria avventura con tanto di motore trovato all'ultimo momento per effettuare la gara nonostante i problemi tecnici accusati in prova. Questa volta il team arriverà maggiormente preparato visto lo sviluppo effettuato sulla moto e, considerando la grande esperienza di “Bonny”, un piazzamento di rilievo potrebbe non essere utopia.

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