Il Tourist Trophy 2024 di Bonetti: “Gioie e dolori, ma felice per la SSP” | Esclusiva

Il Tourist Trophy 2024 di Bonetti: “Gioie e dolori, ma felice per la SSP” | Esclusiva© Olivier Chatton

Stefano ha vissuto un Tourist Trophy a due facce, con prestazioni da record in Supersport ma meno soddisfazioni del previsto nelle altre classi: ecco cosa ci ha raccontato

10.06.2024 ( Aggiornata il 10.06.2024 10:53 )

Il Tourist Trophy 2024 è andato in archivio dopo due settimana in cui, nonostante il meteo inclemente, sono state scritte importanti pagine di storia del motociclismo grazie a Michael Dunlop, Peter Hickman e Davey Todd, protagonisti principali di questa annata. Chiaramente non è mancata la presenza italiana, con uno Stefano Bonetti impegnato in tutte le classi festeggiando anche i vent'anni dal proprio esordio nella celebre e prestigiosa corsa sull'Isola di Man.

Gli abbiamo chiesto di raccontarci com'è andato il suo TT. Dal record in Supersport con tanto di doppia Top 20 in sella alla Yamaha R6 del Kaiju Racing Team alle difficoltà con le “big bikes”, passando per la Supertwin in cui si è confermato competitivo nonostante qualche imprevisto: ecco cosa ci ha detto in esclusiva.

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Doppia Top 20 e record italiano in Supersport


Come accennato, la pioggia ha rovinato i piani e anche per Stefano ha reso il tutto più complicato, anche se ciò non ha rappresentato un problema per la Supersport: “Purtroppo il meteo non ci ha aiutato e durante le giornate di prove siamo riusciti a percorrere soltanto pochi giri. Con la 600 sono riuscito ugualmente ad essere veloce fin da subito visto che la Yamaha preparata da Alessio Corradi andava fortissimo e sono molto contento dei risultati ottenuti nelle gare, dove che ho chiuso nei primi venti entrambe le corse girando anche in 18:21 (a 123.299 miglia orarie di media, ndr) siglando così il nuovo record italiano sul giro”.

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Difficoltà e sfortuna con la 1000 e la Supertwin, ma gran velocità


Più complicata l'esperienza con la Honda CBR1000RR-R con cui ha corso in Superstock e nel Senior TT: “Con la 1000 è sempre molto difficile essere veloci se si ha qualche problema di assetto, perché si tratta di una moto estremamente impegnativa e con cui si va davvero fortissimo. La Stock è stata complicata, ma per il Senior la situazione è migliorata notevolmente, come dimostrano i tempi più bassi di circa quindici secondi al giro. Chiaramente, però, il 27° posto non è il risultato a cui puntavo”.

Infine, la classe in cui ha centrato il miglior piazzamento è stata la Supertwin alla guida della Paton S1-R, anche se la bandiera rossa di Gara 2 l'ha privato di un piazzamento ancora migliore: “In prova avevo un motore che, teoricamente, avrei dovuto utilizzare anche in gara. Purtroppo però ho accusato un po' di problemi e anche in Gara 1 mi sono fermato all'inizio del primo giro. Gara 2 è andata meglio e mi trovavo in ottava posizione quando hanno esposto la bandiera rossa, ma il risultato finale si è basato sul giro precedente e quindi sono arrivato undicesimo. Diciamo che è stato un TT di gioie e dolori per me, ma nel complesso posso ritenermi comunque contento”.

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