Leopoldo Tartarini ci ha lasciati

Leopoldo Tartarini ci ha lasciati
E' morto oggi Leopoldo Tartarini: ex pilota, aveva fondato l'Italjet. Famoso il Giro del Mondo in moto nel 1957
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11.09.2015 ( Aggiornata il 11.09.2015 18:01 )

Si è spento oggi, all'età di 83 anni, Leopoldo Tartarini, prima pilota e poi fondatore della Italjet. Ma Leopoldo Tartarini era balzato alla ribalta anche per un'altra grande impresa: quella del giro del mondo in moto, affrontata nel 1957. Nato a Bologna il 10 agosto 1932, in una famiglia in cui da sempre le moto hanno avuto una considerazione particolare. Da ragazzo Leopoldo aveva cominciato a correre nelle categorie minori per ottenere la licenza federale internazionale e si è affermato con successo, tanto da essere ingaggiato dalle primarie Case motociclistiche italiane come pilota professionista. Era specializzato nelle gare di durata, ma non solo in quelle. Vinse la Milano Taranto nel 1952 e il Motogiro del 1953 e del 1954. Era in testa anche nel 1955 quando subì un gravissimo incidente che gli ha stroncato la carriera. Nel violento impatto con la strada Tartarini aveva riportato lo schiacciamento della colonna vertebrale. Era rimasto per ben tre mesi senza avvertire sensibilità agli arti inferiori. Poi finalmente la situazione migliorò e nei mesi successivi tornò a una deambulazione normale. Era stato già questo un grande successo perché i medici dopo i primi test post-trauma, gli avevano prospettato anche l'eventualità di non poter più camminare con le proprie gambe. La ritrovata parziale salute fisica non gli consentì comunque di superare i test medici che la Federazione Motociclistica Italiana imponeva ai piloti a fine stagione. Era in sostanza un pilota finito, perché gli fu espressamente vietato di partecipare a ogni competizione. Per questo motivo, non volendo attendere un anno, i test infatti venivano fatti una sola volta a stagione - in dicembre - decise di impiegare il tempo libero organizzando un raid in moto. Non avrebbe potuto più correre anche perché nel frattempo erano state cancellate la grandi competizioni di fondo su strada in cui la Ducati aveva ottenuto eccellenti risultati. In Ducati infatti era arrivato proprio per portare in gara la nuova 175cc, ideata dall'ingegner Taglioni e per rivincere il "Motogiro". Una volta guarito si è dedicato alla concessionaria Ducati per Bologna e provincia che insieme al padre aveva aperto alla fine del 1954, quando era passato appunto in Ducati come pilota ufficiale. Era però ancora sotto contratto, aveva un ingaggio elevatissimo perché intascava 1 milione e 600 mila lire a stagione (nel 1956 era una cifra ragguardevole). Fu quindi costretto anche per motivi morali (non voleva infatti prendere lo stipendio senza lavorare per la Ducati, dal momento che il contratto era valido fino a tutto il 1957) a inventarsi il viaggio "pubblicitario", un viaggio straordinario e pioneristico che lo avrebbe portato per un anno in giro per il mondo. In un primo tempo doveva spingersi al massimo fino in Turchia, poi il raid era stato allungato fino a Città del Capo ma, a sorpresa, si trasformò in un vero e proprio "giro del mondo". Lui sperava di farlo in tempi molto più brevi: andare in Turchia avrebbe richiesto solo qualche settimana. Si arrivò invece a un anno intero con un chilometraggio impensabile. Smessi i panni del pilota dopo la conclusione del "Giro del Mondo", Tartarini ha continuato l'attività di concessionario Ducati fino al 1960, quando ha deciso che erano maturi i tempi per fare il salto, passando da concessionario Ducati a costruttore di motocicli. Ha creato così il marchio Italjet che ha avuto notevole fortuna, anche sul piano agonistico. Ultimamente aveva ceduto anche questa attività al figlio Massimo e si era dedicato alla progettazione e realizzazione di nuove moto che hanno sempre una notevole dote di originalità nella concezione e nella linea. Modelli che vengono poi trasferiti e prodotti sotto altri marchi commerciali. Alla famiglia e agli amici di Leopoldo Tartarini le condoglianze di Motosprint. Fiammetta La Guidara        

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