La vittoria del Mondiale da parte di Martin e del Team Prima Pramac Racing è uno spot importante per il motociclismo
È una bella storia, quella di Jorge Martin e del Team Prima Pramac Racing. La storia di un pilota capace di diventare campione del Mondo della top class del Motomondiale, coronando il sogno di una vita, dopo essere partito da zero.
Una storia di riscatto sociale, dopo gli anni difficili di un’infanzia certamente non agiata. Una storia di riscatto morale, dopo l’infortunio che nel 2021 a Portimao costrinse Martin quasi a dire addio alla carriera e poi a ricominciare tutto daccapo. Una storia capace di insegnare ai più giovani che non bisogna mai mollare: dopo le amare sconfitte del 2022 e 2023, rialzare la testa e mettere nel mirino l’obiettivo per la terza volta, sarebbe stato difficile per molti. Non per Martin, il quale rappresenta al meglio il concetto di resilienza, di tenacia. Di caparbietà e testardaggine. Lo spagnolo ha vinto con merito, come sottolineato dal suo grande rivale, Pecco Bagnaia. Il quale, con la signorilità che lo contraddistingue da sempre, a fine gara gli ha lasciato completamente la scena. Adesso Jorge è pronto per una nuova sfida, chiamata Aprilia. Con il numero 1 da portare fiero e orgoglioso sulla carena.
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È una bella storia anche quella del Team Prima Pramac Racing di Paolo Campinoti. Da sempre considerato il “serbatoio” dei futuri top rider della Ducati (Iannone, lo stesso Bagnaia e Petrucci, prima di Martin), ha cambiato pelle negli ultimi anni, diventando un avversario temibile, una bella gatta da pelare per la stessa squadra interna alla Casa di Borgo Panigale.
Il merito della compagine toscana è di essere riuscita a mantenere nel gruppo un’atmosfera familiare e allo stesso tempo ad alzare ancora di più la professionalità e l’esperienza. Permettendo a tecnici come Daniele Romagnoli di crescere negli anni senza troppe pressioni. E facendo man mano “acquisti” importanti, come quelli di Gino Borsoi e dello stesso Fonsi Nieto. Il team è riuscito dove sono arrivati in questo millennio soltanto il Team Honda Nastro Azzurro (2001 in 500 con Valentino Rossi) o, guardando alla Superbike, il Team Althea Racing nel 2011 con Carlos Checa: battere da privati-indipendenti gli squadroni ufficiali.
Come Davide contro Golia, il piccolo che sconfigge il grande. Il normale che diventa straordinario. Per questo motivo, quella di Martin e del Team Prima Pramac Racing è una storia capace di entrare nel profondo, di toccare direttamente il cuore degli appassionati. Complimenti a Jorge e a tutto il team. BUONA LETTURA!
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