Bastianini e Marquez hanno provato senza successo ad inserirsi in un duello che monopolizza il Mondiale da tre stagioni
Come successo nel 2022 e 2023, anche quest’anno saranno Jorge Martin e Pecco Bagnaia (in rigoroso ordine di classifica generale) a giocarsi il titolo della MotoGP. Decisive saranno, come ormai da copione, le prossime quattro tappe d’Oltreoceano e il gran finale valenciano. Tra i due contendenti, sarà una vera e propria battaglia di nervi, come titolato il prossimo servizio di apertura e come verificato già in Indonesia tra cadute, paura di commettere errori e set-up “traditori”.
Alla vigilia del GP del Giappone, Martin sembra poterci arrivare con uno stato mentale certamente più forte rispetto allo stesso periodo degli ultimi due anni: ne è la riprova il riscatto messo in atto domenica scorsa in seguito ad un errore del sabato che avrebbe fatto venire la tremarella anche al campione più glaciale.
Bagnaia, dal canto suo, è sembrato invece un po’ più in confusione nelle ultime uscite, tra partenze difficoltose e i primi giri in cui non è in grado di tenere il ritmo forsennato del rivale. Cercare di vedere il futuro attraverso una palla di vetro è la cosa più sbagliata che si possa fare, però, in un Mondiale come questo. In cui ogni idea di possibile verdetto può essere ribaltata dopo una singola bandiera a scacchi. Se consideriamo che ne mancano ancora 10…
Ciò che possiamo dare per certo, sfidando l’aritmetica, è l’addio ai sogni da numero uno di Bastianini e Marquez: i due ko indonesiani confermano quanto visto durante l’anno, troppo altalenante per essere considerato un pericolo reale per i due di cui sopra. Enea e Marc si giocheranno il terzo gradino del podio assoluto, puntando poi ad un 2025 da candidati al titolo.
BUONA LETTURA!
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