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Crisi: 30% dei concessionari a rischio

 I dati delle immatricolazioni continuano a essere disastrosi e Corrado Capelli, presidente di Confindustria-ANCMA, lancia l'allarme:

«Le politiche di risanamento troppo drastiche conducono ad una contrazione di tutta l’economia con una perdita netta di introiti anche da parte dello Stato. Nel mercato automotive le misure fiscali non generano nuovo gettito, ma strangolano le attività di tutta la filiera. Il risultato è che dalle 2 ruote a motore lo Stato incasserà 250 milioni in meno solo di IVA, rispetto al 2009 (...).

Se non ci sarà una svolta, la crisi del mercato metterà a rischio concreto di sopravvivenza il 30% delle concessionarie con inevitabili ripercussioni in termini di occupazione.

Da parte nostra continuiamo a essere presenti in tutti i tavoli nei quali si decidono cambiamenti sostanziali e formali, relativi alle due ruote e siamo pronti a giocare un ruolo chiave per sviluppare la mobilità sostenibile e incentivare l’uso di moto e scooter con modalità sempre più sicure e rispettose dei vincoli ambientali».

Al di là delle valutazioni molto severe del presidente, resta comunque il fatto che da gennaio a luglio sono stati immatricolati 193.644 veicoli motorizzati a due ruote, compresi i cinquantini, con un calo del 20,4% rispetto all'anno scorso.

Per le moto va anche peggio: le oltre 1000 hanno segnato -30,9% (13.988 pezzi), -33,5% per le 800-1000 (11.632 unità)  e -52,2% per le 600 (2568); meglio 650-750 con -18,8% (10.230 moto). Tra gli scooter, a picco i 250 (5844, -45,9%) e i 300-500 (29.098, -40,5%), ma grazie ai veicoli venduti alle Poste si salvano i 125 (46.020, +11,8%), e gli oltre 500 per l'effetto TMAX: 11.091, contro i 1680 dell'anno scorso.