Da pilota di freestyle motocross a inventore della Mototerapia nel 2008. Vanni Oddera ne ha fatta di strada, tanto che la “sua” Mototerapia che negli anni è cresciuta e ha raggiunto migliaia di ragazzi speciali in giro per l'Italia, oggi è diventata legge. A dare la notizia è stata lo stesso Oddera sui social, che ha cominciato il suo post ammettendo: “Vi scrivo e mi tremano le gambe. Non ci sono parole per esprimere ciò che provo in questo momento”.
L'annuncio del ministro Locatelli
Il ministro delle disabilità Alessandra Locatelli ha dichiarato: “Sono molto contenta di annunciare l’approvazione in via definitiva nell’Aula del Senato della proposta di riconoscimento della Mototerapia quale terapia complementare. Il concetto di salute già da anni si è evoluto, superando le negatività collegate allo stigma della malattia, e ha posto al centro dei percorsi di cura e di riabilitazione la Persona nella sua interezza e unicità. L’umanizzazione delle cure è questo: promozione di luoghi di cura più adeguati alla Persona, dignità della vita e qualità dell’assistenza, e le terapie complementari, che si affiancano a quelle convenzionali, senza mai sostituirle, vanno esattamente in questa direzione”.
"Spesso è indispensabile anche un sostegno emotivo"
La Mototerapia regala emozioni uniche, che vanno ad aiutare questi ragazzi speciali e Locatelli ha spiegato: “Sono convinta che la cura passi certamente dalle terapie, dai medici, dagli ospedali ma che spesso sia indispensabile anche un sostegno emotivo, momenti relazionali e umani che devono far superare la solitudine e assicurare alla persona maggiore dignità per poter affrontare sfide che sono molto complesse e talvolta molto dolorose”. Questo è un passo avanti importante che è più ampio di quello che si pensa: "Questo provvedimento inaugura un modello di approccio importante per il riconoscimento anche delle altre terapie complementari quali musicoterapia, arte terapia, clown terapia, terapia con gli animali, che tutti conoscono e che già da tempo affiancano e supportano ospedali, strutture socio sanitarie e altre realtà”.