Avete mai visto un pilota che, non appena toccato il suolo del suo Paese dopo aver vinto un campionato del Mondo, salta in sella a una moto e sfila per strada tra un burnout e un’impennata assieme ai suoi tifosi? Probabilmente no, e questa è una delle tante ragioni che rendono Toprak Razgatlioglu unico. Unico per il suo stile, i suoi numeri, e persino per la discrepanza tra il Toprak in pista – famelico, esuberante, spettacolare – e quello fuori, sempre all’insegna di tranquillità e rilassatezza. Un po’ come dopo il fine settimana dell’Estoril, quando con il Mondiale ormai in pugno sembrava la persona con meno pensieri di tutto il paddock. “Sono sempre euforico prima delle gare” ci ha raccontato in quel momento. “Mi concentro soltanto sul mio lavoro e su come divertirmi in moto. Sento di imparare sempre qualcosa in più gara dopo gara”.
Pochi giorni e a Jerez è arrivato il secondo titolo in Superbike, il primo con la BMW, al termine di una cavalcata che l’ha visto trionfare pur saltando un sesto delle manche stagionali (sei su 36) per via del pneumotorace di Magny-Cours.
Passa alla prossima pagina
MotoGP, GP Barcellona: aste e donazioni per aiutare Valencia