Diversa ma simile. Vicina ma anche lontana. È proprio così la Penisola istriana. Una terra dalle molte assonanze con l’Italia, ma ricca di un’identità forte che la rende un universo a sé. Un affascinante “balcone” proteso a est verso i Balcani e a ovest verso il Veneto e l’attiguo Friuli.
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La Penisola Istriana
Questo itinerario parte dal suo margine occidentale, dall’Italia, dalla splendida Trieste. Città di mare e di frontiera, la cui vista dall’alto, quando l’intero golfo è immerso in un bagno di luce, è di quelle immagini che tolgono il fiato e alimentano l’urgenza di raggiungerne il cuore. E allora giù, a cilindri spiegati. In picchiata verso il Molo Audace e Piazza Unità, attraverso le ripide discese che tagliano i palazzi come le strade di San Francisco. E a proposito di palazzi, da non perdere sono quello della Luogotenenza Austriaca, Palazzo Pitteri, ma anche luoghi e angoli affascinanti come il celebre Caffè degli Specchi, il Borgo Teresiano e la fontana dei Quattro Continenti. Semplicemente da togliere il fiato, sono l’eleganza e la bellezza del Castello di Miramare. Lasciata Trieste, dopo un rapido passaggio in Slovenia si entra in Croazia per la prima tappa dell’itinerario, il borgo medievale di Novigrad (Città Nuova). Impossibile non essere conquistati all’istante dalle case color pastello che si affacciano sul mare in un intricato dedalo di stradine e vicoli. L’influenza veneziana la si può cogliere facilmente dalle architetture dei palazzi (una caratteristica comune a tutta l’Istria). Splendide le mura cittadine perfettamente conservate. Tra gli edifici religiosi, spicca la Chiesa parrocchiale di San Pelagio e San Massimo del VI secolo d.C.
Si riparte alla conquista della seconda tappa, un’altra pittoresca località lungo la frastagliata costa: Parenzo (o Porec), che colpisce per le preziose architetture del centro storico, tra cui spicca la Basilica Eufrasiana del VI secolo. Ricca di mosaici bizantini è l’unico complesso episcopale del primo Cristianesimo di tale entità mantenutosi in perfetto stato di conservazione. Non a caso, infatti, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco. Ma le perle dell’Istria non finiscono qui. Ancora qualche chilometro a sud, e superato il Canale di Leme, un fiordo che si estende per circa 10 km all’interno della Valle di Lim, ecco Rovigno. Te ne staresti pomeriggi interi a osservare la città vecchia mentre svanisce, appesa alla suggestiva penisola, tra i chiaroscuri del tramonto. Un borgo tutto da scoprire percorrendo i vicoli lastricati, talvolta dalle pendenze ardite, che svelano inattesi scorci sul mare.
Meraviglie istriane
Attraversata una delle tre porte da cui accedere al centro storico, la meta è la chiesa di Sant’Eufemia che svetta sull’abitato; magari percorrendo Ulica Grisia, la via degli artisti, dopo una sosta al celebre Arco dei Balbi. Per un’immersione nel folklore e nelle tradizioni locali, da non perdere è la Casa della Batana, museo dedicato alle tradizionali barche a fondo piatto, tipiche della tradizione marinara locale. Ancora più a sud, protesa verso l’apice della penisola istriana, Pola può essere considerata la “capitale” della regione. L’imponente arena romana, simbolo della città, ne testimonia l’importanza storica quale centro lungo la secolare via Flavia, verso Aquileia. I sotterranei ospitano una mostra permanente sull’antica coltivazione di vite e olivo con decine di anfore e reperti. Altre testimonianze dell’epoca sono il Tempio di Augusto (molto ben conservato), il mausoleo ottagonale, l’arco dei Sergi e le porte Gemina ed Ercole. Non mancano, poi, splendidi edifici religiosi e tanta atmosfera tra le vie del centro.
Ma Pola significa anche mare cristallino (dove nuotano foche e delfini!) e una costa ricca di suggestioni. Proprio come quella di Premantura, punto più a sud dell’Istria, antico villaggio circondato dalle acque dell’Adriatico. È l’ingresso al Parco Kamenjak, ammaliante penisola, lunga e stretta, tra baie e insenature in cui perdersi, dimenticando ogni stress.
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