Quando si parla di Italia in moto è difficile stabilire quale regione, o area geografica, regali maggiori soddisfazioni. Ma su una cosa siamo tutti d’accordo: l’Umbria è sicuramente in cima alla lista! L’itinerario di oggi, con partenza e arrivo a Perugia, ci porta alla scoperta di luoghi unici.
Un giro intrigante che ci farà poggiare le ruote anche su strade battute, non asfaltate (percorribili con qualunque mezzo, ma sicuramente molto più godibili a bordo di moto crossover e Scrambler).
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Perugia, Monte Subasio
La partenza è dal centro storico medievale, passando alla Fontana Maggiore, il Pozzo Etrusco, la Rocca Paolina, la Cattedrale di San Lorenzo, senza dimenticare un pellegrinaggio alla Casa del Cioccolato Perugina: sono innumerevoli le bellezze che Perugia custodisce. Dopo averle gustate a pieno, siamo pronti per l’itinerario vero e proprio. La SR298 regala un primo, coinvolgente, giro di giostra, in direzione Gubbio: 40 chilometri di boschi, panorami e pieghe spaziali, che salgono in quota raggomitolandosi in geometrie perfette e curve di ogni genere, dal misto stretto a quello a largo raggio. Dopo la salita, arriva la discesa, anch’essa eccitante e vorticosa.
Ed è così che si raggiunge un’altra perla del Centro Italia. Distesa a terrazza sulle pendici del Monte Ingino, Gubbio è una delle città medievali più belle del Mondo: Piazza Grande, su cui si affacciano il Palazzo dei Consoli e quello Pretorio, emoziona e riporta indietro nel tempo; e ancora, il Palazzo del Bargello, la Fontana dei Matti, la Chiesa di San Francesco (dove un tempo si trovava il fondaco degli Spadalonga), e il suggestivo Teatro Romano. Un bel giro in funivia, dal centro del paese, porta sul Monte Ingino, dove, nella Basilica di Sant’Ubaldo, sono custoditi i Ceri di Gubbio, che ogni 15 maggio vengono portati in corsa per la città. Una manifestazione molto sentita, al punto che nel 1973 i tre ceri sono diventati il simbolo della Regione Umbria.
Verso il Monte Subasio
Si torna a guidare doppiando le frazioni di Sospertile e Casacastalda, Valfabbrica (dove merita una sosta il maniero di Pedicino, con le mura duecentesche e il possente Torrione), il castello di San Gregorio e Petrignano fino a toccare Assisi. Gioiello d’arte e nutrimento per lo spirito, la città vanta ricchezze uniche come le sue basiliche, ricolme di affreschi di Giotto, Cimabue e Martini; ma anche il Tempio della Minerva (I secolo a.C.), in pieno centro storico, trasformato successivamente in una chiesa (in generale, è l’intera piazza del Comune, con il Palazzo dei Priori e la Torre del Popolo, a lasciare senza fiato). Di bellezza in bellezza, è quella della natura a diventare protagonista da qui in avanti. Siamo alle pendici del Monte Subasio, ed è a questo punto dell’itinerario che ci si arrampica in quota, seguendo le indicazioni per “Monte Subasio”.
Il tracciato, che conduce fino a Spello, è sterrato per l’80% della sua lunghezza, ma con un fondo molto compatto e ben tenuto. Una volta in cima, tra parapendio in volo, verdi praterie e vedute mozzafiato sull’intera Valle Umbra e sul perugino, si avrà come la sensazione di toccare il cielo con un dito. Una curiosità da non perdere sono le doline, formazioni geologiche a imbuto di origine carsica (simili, nella forma, al cratere d’un vulcano) conosciute come Mortaro Grande e Mortaiolo: il primo, dalla forma ellittica, ha una profondità di circa 60 metri; il secondo, un diametro di 70. La traversata del Monte Subasio termina con la discesa a Spello che, stretta tra le mura romane, trasuda arte e storia da ogni angolo, palazzo e vicolo.
Immancabile una visita alla Cappella Baglioni nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, con il pavimento maiolicato e gli affreschi del Pinturicchio. Da qui, pochi chilometri ed eccoci nuovamente a Perugia.
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