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L'Abruzzo delle meraviglie | Giri e Gare

Come da tradizione, a cavallo di Ferragosto “Giri e Gare” abbandona la consueta formula per suggerire itinerari appositamente studiati per fuggire dalla “pazza folla” e godere tutto il piacere di andare in moto. Quest’anno, vi portiamo al fresco in alta quota, iniziando dal Centro Italia.

L’Aquila, in Abruzzo, è il trampolino di lancio di questo primo, epico, tour: infilate il casco! Si lascia la città puntando le ruote in direzione Paganica attraverso la statale 17bis.

Tra le vette delle Alpi | Giri e Gare

Destinazione Abruzzo


Appena oltre, sospesa tra cielo e monti, Assergi segna l’inizio dell’arrampicata a Campo Imperatore; non prima, però, di una sosta a Fonte Cerreto (base della Funivia Gran Sasso) per uno spuntino a base di prodotti locali, ideale prima di salire in quota. Una manciata di chilometri proseguendo sulla 17bis e le prime vedute mozzafiato tra possenti rocce e punte di verde si aprono prepotenti davanti alla visiera del casco, mentre la strada ricama vorticosi ghirigori d’asfalto fino ad aprirsi magicamente sull’altopiano. Una vallata verde e incontaminata che si distende per alcuni chilometri sotto lo sguardo vigile del massiccio del Gran Sasso.

Dopo un po’ (sulla sinistra), ecco la deviazione per Campo Imperatore-Rifugio Duca degli Abruzzi: dopo un primo passaggio in piano, ci si arrampica fino alla base degli impianti sciistici, nei cui pressi si trovano l’osservatorio astronomico e il famoso albergo dove venne imprigionato Mussolini tra il 28 agosto e il 12 settembre 1943. Siamo a quota 2130 metri sul livello del mare: la sensazione è quella di poter toccare il cielo con un dito. Di nuovo in sella, si procede a ritroso per poi svoltare a sinistra sulla SR17bis in direzione Castel del Monte e avanzare spediti lungo l’altopiano tra mille cromie e paesaggi “tibetani”.

Alla scoperta dell'Abruzzo


La strada alterna curve da pennellare a lunghi rettilinei che infilzano prati verdissimi fino a perdersi nell’orizzonte. All’altezza dell’incrocio per Fonte Vetica, ecco le famose Macellerie (leggendario il “ristoro Mucciante”), punto di sosta obbligato per chi si arrampica fin qui: in un’ambientazione genuinamente vecchio west, impossibile andar via senza aver cotto (e mangiato) almeno un ventaglio di tipici arrosticini locali sulle braci sempre accese, appositamente predisposte.

Terminata la pausa, ecco un altro tratto epico di questo percorso, destinato a entrare in pianta stabile nella propria personale antologia della motocicletta: destinazione, Rocca Calascio, con il castello arroccato in posizione impervia, considerato tra i più belli al Mondo. Prima, però, nel percorrere l’infinito dedalo di curve che raggiunge questa località, da non perdere è una visita al pittoresco borgo di Castel del Monte. Subito dopo, invece, merita una sosta Santo Stefano di Sessanio. Toccata Barisciano, arriva il momento di alcune chicche abruzzesi meno note ma ugualmente affascinanti.

La statale 261 corre tortuosa lungo la valle scavata dal fiume Aterno incrociando piccoli borghi e località dalla storia antica: Campana, con il pittoresco ponte romano, Fontecchio, il suggestivo castello di Belfi, Castelvecchio Subequo e la vicina Castel di Ieri, con uno degli abitati medievali meglio conservati della provincia dell’Aquila. A Secinaro, invece, la strada che si immerge nel Parco del Sirente-Velino in direzione Rocca di Mezzo svela uno degli scenari più belli (e meno noti) dell’Italia centrale.

Una sorta di dimensione parallela in cui godere a pieno il piacere di sentire tuonare la propria moto tra prati, boschi, e con infinite emozioni di guida. Giunti sulla SR5, nel suggestivo scenario dell’altopiano delle Rocche, un’ultima scorpacciata di curve in direzione L’Aquila segna la fine dell’itinerario.

Abruzzo, il tracciato delle svolte | Giri e Gare