Nel fine settimana del 16 giugno la Coppa FMI ha fatto tappa nei pressi del Lago Trasimeno, a Magione. Per prendersi una pausa dalle emozioni di gara, ecco un bell’itinerario per andare alla scoperta di alcune delle perle più preziose dell’Umbria, piegando forte su strade da sogno. Lasciato l’Autodromo Nazionale Umberto Borzacchini, si sfiora Perugia e si punta decisi verso Todi.
Lungo il percorso, è immancabile una tappa a Deruta, caratteristico borgo celebre ovunque per le ceramiche. Attraversata Porta di San Michele Arcangelo, si possono ammirare i resti delle antiche fornaci, una delle quali risale addirittura al 5OO.
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Magica Umbria
In piazza Michelotti, colpisce la chiesa sconsacrata di San Michele Arcangelo del XII secolo un tempo sede della Compagnia del Rosario o della Morte; di fronte, la fontana a pianta poligonale progettata da Fiorenzo Cherubini. Raggiunta Todi, la sosta è d’obbligo. Anzi, prendetevi il giusto tempo per goderne l’infinita bellezza: una delle perle dell’Umbria. Patria del poeta umanista Jacopone da Todi, tra i suoi vicoli e le sue piazze si respira un’atmosfera unica. Una passeggiata in pieno Medioevo, a partire dal Palazzo del Capitano, passando per il Palazzo dei Priori e il Duomo, realizzato nel XII secolo sui resti di un tempio dedicato al Dio Apollo. È questo, idealmente, il cuore di Todi.
Durante la visita colpisce l’affresco del “Giudizio Universale” a tutta parete, intorno al rosone centrale, realizzato da Ferraù da Faenza. Da non perdere è anche il tempio di Santa Maria della Consolazione, appena fuori dalla cinta muraria duecentesca, che in tipica architettura rinascimentale, contrasta con le atmosfere medievali del centro storico. La sua costruzione risale al XVI secolo su progetto (quasi sicuramente) di Donato Bramante. Tante curve ma anche opere architettoniche di grande prestigio tra atmosfere medievali: è l’itinerario che fa scoprire l’Umbria più vera. Si torna in moto e si prosegue in direzione Orvieto sfruttando la bella e divertente statale 448, che lambisce il lago di Corbara. Suggestiva la vista sul fiume Tevere, che rigonfio d’acqua dà vita al bacino artificiale. Consigliatissima una deviazione (sulla sinistra) per Civitella del Lago, da cui godere una veduta mozzafiato sul lago, dopo un divertente tratto di guida in salita. Tornati sul percorso principale, si prosegue verso l’imponente diga di sbarramento, fino a raggiungere Orvieto, località che non ha certo bisogno di presentazioni.
L'Umbria e la "Millecurve"
Aggrappata a una rocca di tufo, la “città vecchia” (questo il significato del suo nome in latino, “urbs vetus”) regala da sempre stupore e meraviglia a chiunque la raggiunga: la magia del Duomo, una delle più importanti opere architettoniche del Medioevo, le vie del centro, le botteghe artigiane, i cunicoli; le grotte e le cisterne della città sotterranea, e la bella veduta dalla fortezza di Albornoz, per non parlare di un piatto di umbrichelli conditi con sugo di cinghiale.
Sono tante le bellezze di questa città, e tra queste spicca il celebre Pozzo di San Patrizio, gioiello di ingegneria rinascimentale, così chiamato in riferimento alla leggenda del santo irlandese, custode di una grotta senza fondo dalla quale si poteva accedere al Purgatorio, dopo aver visto le pene dell’Inferno e osservato la grazia del Paradiso. Profondo 58 metri, si percorre attraverso un’ingegnosa e suggestiva struttura a doppia elica, formata da 248 gradini, grazie alla quale chi scende non incontra chi sale. Lasciata Orvieto, si percorre il primo tratto della celebre “Millecurve” – il più bello – fino a Colonnetta, per poi svoltare in direzione Ospedaletto sulla statale 317. Un lungo serpente d’asfalto, tra panorami e curve che infilzano verdi boschi, attraverso cui si raggiunge prima Marsciano e poi nuovamente Perugia, per un veloce rientro in circuito.
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