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Nel Lazio più nascosto | Giri e Gare

È incredibile come la Capitale riesca a intercettare e fagocitare a tal punto l’afflusso turistico, da rendere quasi sconosciute destinazioni sorprendenti che si trovano nel resto della regione. Normale, è una delle destinazioni più belle del Mondo! Ciò non toglie, però, che le occasioni per andare alla scoperta di alcune perle nei dintorni vadano colte. E la seconda tappa del CIV, il 25 e 26 maggio a Vallelunga, è stata l’occasione perfetta per unire le emozioni della gara a quelle della scoperta.

Punta Licosa, un luogo dell'anima | Giri e Gare

Meraviglie alle porte di Roma


Calcata e le cascate di Monte Gelato sono davvero a un tiro di schioppo dal “Piero Taruffi”. Siamo nel Parco Naturale Regionale della Valle del Treja, dove il fiume ha modellato per secoli il tufo dell’antico vulcano Sabatino. Qui, come accennato, protagonisti sono le cascate di Monte Gelato e la magnetica bellezza del borgo di Calcata. Le prime sono da sempre uno dei set cinematografici più amati nei dintorni di Roma, scelte da registi del calibro di Rossellini (“Francesco, giullare di Dio”), Zeffirelli (“Storia di una capinera”) e Orson Welles (“Don Chisciotte”). Poco distante, si raggiunge il borgo di Calcata. Dopo l’abbandono negli Anni ‘30 per via dei frequenti crolli dovuti alla fragilità del tufo, Calcata è tornata a vivere intorno agli Anni ‘60 grazie all’impegno di pittori, scultori e intellettuali giunti da ogni parte del Mondo. Sono stati loro a ristrutturare il centro storico, di origine medievale, fondando una sorta di “colonia artistica” in cui sperimentare una dimensione di vita in antitesi alla frenesia materialistica della città. Uno spirito che si respira ancora oggi tra i vicoli del borgo.

Superata Faleria, con le ruote sulla via Flaminia si bordeggia il monte Soratte e, dopo una serie di tornanti dalla geometria ampia, ecco Civita Castellana, piccola cittadina che custodisce grandi tesori; come il Duomo, la Rocca, i preziosi edifici religiosi e il pittoresco Ponte Clementino. Ancora sorvegliati dal Soratte, si guida in direzione Fabrica di Roma, alla volta di Caprarola, nei pressi del lago di Vico, piccolo borgo in cui scoprire una residenza, tanto suggestiva, quanto poco nota: il Palazzo Farnese. Opera di Antonio da Sangallo e del Vignola, è considerato una delle massime espressioni del Tardo Rinascimento Italiano. La costruzione, a pianta pentagonale, reca al centro un cortile circolare. All’interno colpisce la scala elicoidale costituita da trenta colonne in stile dorico, che collega i cinque piani del Palazzo. Splendide le sale interne e imperdibili, all’esterno, gli “Orti Farnesiani”, con la Casina del Piacere e la Fontana del Bicchiere.

Il fascino del Lazio


Si sorvola il selvaggio lago di Vico percorrendo la Cassia Cimina, piegando sulle belle curve che conducono a Viterbo, la Città dei Papi. Il capoluogo della Tuscia fu sede pontificia, al posto di Roma, tra il 1257 e il 1281. Tra palazzi storici ed edifici religiosi di grande pregio (imperdibile il Duomo), Viterbo ospita anche San Pellegrino, il quartiere medievale più grande d’Europa. La SP9 si arrampica fino al piccolo borgo di San Martino al Cimino che custodisce una delle più belle chiese dell’alto Lazio, l’antica abbazia dei monaci Cistercensi: realizzata nel 1150 si tratta di un maestoso monumento la cui posizione domina la Tuscia viterbese fino al mare. Riconquistato il lago di Vico, diventa d’obbligo una sosta alla vicina Ronciglione, eletta Borgo dei Borghi 2023, dove perdersi nel dedalo di viuzze che costituiscono l’intricato centro storico, tra scorci mozzafiato e atmosfere dal Medioevo al Rinascimento.

Nepi è l’ultima tappa prima di far rientro in circuito. Costruita su una rupe di tufo circondata da una forra, è detta “città delle acque” per i torrenti, le fonti e le cascate che caratterizzano il suo territorio dominato dalle possenti mura e dalla Rocca dei Borgia dove, per un breve periodo, visse anche Lucrezia Borgia.

Gli scorci dell'entroterra siciliano | Giri e Gare