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Honda CB 750, tre volte pioniera | Tecnica

La Honda CB 750 è stata un’autentica pietra miliare. Con lei iniziarono varie ere: quella delle quadricilindriche, quella degli avviamenti elettrici finalmente efficienti nonché quella dei freni a disco a comando idraulico. Moto a quattro cilindri in linea ce ne erano state, e non poche, nell’anteguerra, tuttavia con un’architettura in linea longitudinale.

Quelli in linea trasversale (ovvero “frontemarcia”, come si diceva allora) erano soltanto raffinati e costosi modelli destinati a gareggiare nei Gran Premi. Freni a disco se ne erano già visti, sporadicamente, ma avevano un’efficienza modesta (anche perché erano quasi tutti a comando meccanico) e non si erano realmente affermati. In quanto all’avviamento elettrico, i sistemi impiegati fino ad allora (Laverda, Guzzi…) prevedevano batterie e motorini di origine auto e quindi grossi e pesanti. Inoltre, in alcuni casi, quelli dei costruttori europei lasciavano molto a desiderare in quanto ad affidabilità. La Honda CB offriva tutto questo in chiave moderna, dedicata e straordinariamente efficace. Naturalmente tutto funzionava in maniera impeccabile, non vi erano trasudi di olio e le vibrazioni erano ridotte ai minimi termini.

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