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EWC, Jean-Baptiste Ley: “L’obiettivo è creare una piattaforma flessibile di competizione”

© GPAgency

A margine della conferenza stampa di sabato mattina al Bol d’Or nella quale sono state presentate le due nuove classi che entreranno nel Mondiale Endurance dal 2025, abbiamo avuto modo di parlare in maniera più approfondita con il Direttore Motorsport per WBD Sports Jean-Baptiste Ley in merito al futuro del campionato. Ma non solo, si è entrati nello specifico sul discorso calendario. Calendario che verrà finalizzato nelle prossime settimane e che sarà sulla falsariga di quello del 2024 e con l’eventuale quinta gara prevista per il 2026.

Jean-Baptiste, una nuova era dell’EWC con la nuova classe “Production” 

E’ una “riforma” dell’EWC anche se non è la parola corretta. EWC e Superstock stanno andando molto bene, abbiamo raggiunto una buona combinazione di performance e professionalità, una qualità molto alta delle due categorie. Con i grandi progressi di queste due categorie diventa difficile per i piccoli team con basso budget riuscire a stare nel campionato e raggiungere i livelli di competitività degli altri team. Ed è per questo che con la FIM ci siamo seduti ad un tavolo per capire cosa poter fare, decidendo di non modificare le due categorie ma aggiungerne una terza che aiuta quei team di appassionati dell’Endurance che partecipano solamente a Le Mans o Spa o al Bol d’Or, dobbiamo lasciare le porte aperte anche a loro.”

Come dicevi durante la conferenza stampa, è un modo per recuperare quelle moto perse negli anni post Covid

Negli ultimi 10 anni i permanent team sono rimasti più o meno gli stessi, tra 34 e 37, un anno magari uno in meno, un altro anno due in più ma non è cambiato più di tanto. E’ vero che abbiamo perso 10-15 moto, non per via dei piloti ma perché i team si concentravano su due gare al massimo. Il nostro obiettivo è tornare ad avere una griglia completa offrendo loro una piattaforma per tornare.”

Dopo 10 anni da promoter dell’EWC, come lo vedi il campionato?

Sono molto orgoglioso di come sia diventato adesso il campionato, e anche i vari organizzatori delle gare sono orgogliosi del loro prodotto. Il livello di professionalità del campionato si è alzato significativamente, il campionato sta andando molto bene. La sfida più grossa è offrire una piattaforma completa sia ai team ufficiali che anche agli appassionati dell’Endurance che lavorano nel garage per la gara. Dobbiamo avere una piattaforma flessibile, quella che non c’è in SBK o MotoGP. Per quello abbiamo intrapreso questa strada perché abbiamo a cuore i piccoli team.” 

Che cosa intendi con “piattaforma”? 

Con piattaforma intendo una competizione nella quale i team possono gareggiare a seconda del livello di performance e del budget del quale dispongono. La prossima stagione avremo tre piattaforme: l’EWC che è il top, con i team ufficiali e quelli più in salute, la Superstock con i pilastri della categoria che hanno raggiunto un livello altissimo di performance come National Motos, e la Production con la quale vogliamo tenere una porta aperta per i piccoli team di appassionati dell’Endurance.”

Hai detto che il calendario sarà pronto tra qualche settimana, ci puoi anticipare qualcosa sul numero di gare?

Il nostro desiderio e quello di gran parte del paddock è di avere una quinta gara, per avere un bilanciamento geografico per il campionato in termini di regioni. Il problema è sempre quello dei costi, l’unico modo per avere una quinta gara è che venga coperta interamente dal budget anche dal punto di vista logistico. Ci stiamo lavorando, se non sarà l’anno prossimo sarà per il 2026. Questa sarà l’evoluzione del campionato.”

Dicevi che il problema è coprire i costi, soprattutto per le overseas. Quindi la soluzione “migliore” è stare in Europa…

Non la soluzione migliore ma un compromesso.L’Endurance è un campionato mondiale pur essendo Francia-centrico, i due pilastri sono in Francia ed il terzo è in Belgio che è vicino. Non stiamo cercando necessariamente un nuovo round europeo ma dobbiamo avere un buon bilanciamento. I costruttori ed i team giapponesi sono più coinvolti nel Mondiale rispetto agli anni scorsi, come per esempio il Team Etoile che ha base in Francia, Trickstar e Yoshimura. Per quello dobbiamo creare una piattaforma di calendario in accordo con la situazione globale.”