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MXGP: giù le mani da Cairoli

© L.Resta

Il ritorno in gara di Antonio Cairoli ha fatto parecchio rumore sia sui social che sui siti specializzati; a qualcuno è piaciuto speculare sul mero risultato, senza tenere conto di quello che il ritorno di Antonio Cairoli in un Gran Premio è realmente stato: un ottimo banco di prova per la nuova moto di Borgo Panigale.

Cairoli con Rui Gocalves, consigliere e aiuto in pista del 9 volte iridato @L.Resta

Haters o tifosi, guardiamo numeri e fatti prima

Analizziamo allora i fatti, senza farci prendere dalle emozioni che inevitabilmente hanno diviso social e web con opinioni spesso diametralmente opposte. La prima domanda è: ma davvero qualcuno immaginava che Antonio Cairoli, 39 anni tra un mese, ultimo Gran Premio disputato il 21 novembre 2021, esattamente 1000 giorni prima della gara di qualifica del Gran Premio dei Paesi Bassi, sarebbe tornato in gara dopo tutto questo tempo e sarebbe magari anche salito sul podio? A parte estremismi da tifosi incalliti o da odiatori seriali, immaginare che il nove volte Campione del Mondo potesse salire sul podio di Arnhem al termine del Gran Premio dei Paesi Bassi era davvero un'utopia. Cairoli che ha corso la prima e fin qui unica gara della stagione sulla Desmo 450MX a Ponte a Egola un mesetto fa e che prima di allora si era schierato solo alla gara di Balen del 15 agosto 2023 con una KTM 250SX-F, non era certo in Olanda in caccia di gloria, peraltro già ampiamente e meritatamente conquistata durante i 18 anni della sua incredibile carriera. 

Prove di partenza accanto allo specialista Prado @L.Resta

Desmo 450MX: una moto di serie in configurazione 2025

Il siciliano si è schierato al via delle prove libere del sedicesimo appuntamento stagionale della MXGP 2024 con l’intenzione, d’accordo con Ducati Corse Offroad e con il team Maddii, di raccogliere più dati possibili per proseguire lo sviluppo della prima moto da cross dell’era moderna della casa di Borgo Panigale. La suddetta moto che ha gareggiato in configurazione 2025, con benzina 95 ottani e scarico a 108 db, contro i 102 ottani e 112 db delle rivali, è un vero e proprio laboratorio su due ruote, piena di cavi e connettori per l’acquisizione dati sia a livello motoristico che ciclistico, non è certo arrivata ad uno stadio di sviluppo paragonabile a quello delle moto ufficiali come la CRF450RW di Tim Gajser o la KTM450 SX-F di Jeffrey Herlings ma ha già ampiamente dimostrato di essere più che competitiva.

Tanta passione al box Ducati, con la moglie Jill, Martino Bianchi e Paolo Ciabatti @L.Resta

Cairoli: quasi 39 e tanta voglia di mettersi in gioco

Allora perché mettere a rischio la fama e il rispetto conquistati dopo aver centrato 9 titoli mondiali e 94 Gran Premi? Solo per cercare di raccogliere dati? No, probabilmente no, a quello avrebbe potuto pensare il solo Alessandro Lupino, pilota e collaudatore di Ducati, con la quale il viterbese sta guidando la classifica del Campionato Italiano MX1; Cairoli voleva correre, si, proprio così! Antonio Cairoli, 18 stagioni da professionista all’attivo e con tre anni di quasi pensione sulle spalle, aveva voglia di correre. Nulla di più semplice per chi delle moto e delle gare ha fatto il suo pane quotidiano per tutta una vita. Ma è così difficile capire che schierarsi al via di un GP con il meglio del meglio del motocross mondiale è una cosa incredibile e che farlo con una Ducati per la prima volta nella storia di questo sport, è una cosa che resterà per sempre negli annali del nostro sport e che comporta una bella dose di orgoglio personale?

Cairoli sfila davanti a una bandiera di Helrings @L.Resta

6° miglior crono in qualifica e in gara per Tony e Ducati

Certo il Gran Premio dei Paesi Bassi avrebbe potuto essere più generoso con il trentottenne di Patti (ME) ma un 7° posto davanti a 6 piloti ufficiali in qualifica, ottenuto dopo una partenza straordinaria in terza posizione, un 15° posto in gara uno dopo una partenza difficile, frutto di un suo errore al via (per sua stessa ammissione nella nostra intervista video) e un ritiro mentre era in lotta per l’ottava posizione dopo un’altra partenza negativa, non sono proprio una prestazione da bollito come ha scritto qualcuno. Cairoli in qualifica fa segnare il 6° miglior tempo sul giro e in gara due, prima del ritiro, di nuovo un 6° tempo, inferiore solo ai tempi di Prado, Herlings, Gajser, Coldenhoff e Febvre, col quale si passa la bellezza di 86 millesimi. In pratica, Coldenhoff a parte, è più lento solo dei piloti che si giocano il titolo della classe regina nel 2024. E tutto questo con il prototipo di una moto di serie! 

Cairoli, lo sguardo sempre rivolto a quello che verrà @L.Resta

Il più veloce degli italiani in pista ad Arnhem

Allora le chiacchiere stanno a zero, il debutto della rossa nel motocross è stato un successo, come testimonia la genuina commozione di Paolo Ciabatti ed è stata una manna per gli ingegneri che avranno una grande quantità di dati da analizzare in vista del finale di stagione del Campionato italiano e della produzione della Desmo 450MX che inizierà a luglio del 2025. Ora però voglio fare un passo indietro e immaginare uno qualsiasi dei piloti in gara nel 2024 per il titolo, età media 26 anni, gareggiare nel 2036 a 39 anni per portare all’esordio un prototipo di una moto di serie…Eh, niente, non ci riesco proprio, mi viene in mente solo Cairoli che sulla sabbia olandese di Arnhem, a quasi 39 anni, è stato ancora una volta il più veloce pilota italiano della classe regina e allora perché non portarcelo al Nazioni questo vecchietto bollito? Forse dovremmo solo tutti fare un passo indietro e dire ancora una volta "Grazie Tony"

Cairoli e Ducati simobolo di italianità nel mondo @L.Resta