Poteva finire male, anzi malissimo, come già avvenuto in passato in Italia a Marco Badiali e Manuel Colantuono, i due enduristi italiani che nel 2007 e nel 2011 hanno pagato la loro passione con la vita, rimanendo uccisi da un maledetto filo spinato o cavo d’acciaio, teso ad altezza testa con l’intenzione di ferire e scoraggiare chi percorre in moto per passione o sport, sentieri e tracciati.
Il posto di Taddy con l'immagine della ferita suturata @Taddy Blasuziak
Una vera e propria trappola per enduristi
Il Campione del Mondo di Enduro Indoor che è stato più fortunato dei due rider italiani, riportando un brutto taglio che è stato suturato in ospedale ha dichiarato: “Pubblico questo per far sapere all'intera comunità Off-road che ci sono persone là fuori che sono abbastanza instabili da ferire intenzionalmente gli altri solo perché odiano le motociclette. Ecco cosa mi è successo, mentre percorrevo un sentiero sulla strada per il mio posto di guida lunedì 11.11 ho preso un filo che qualcuno aveva intenzionalmente appeso attraverso il sentiero. Per fortuna in qualche modo l'ho preso in un angolo uscendo da una curva, quindi l'ho preso sulla spalla destra e tra la mentoniera del casco e gli occhiali, se quel filo fosse scivolato giù dalla mentoniera sul mio collo molto probabilmente non starei scrivendo questo post. Ora tutto bene, sono stato suturato con un intervento di chirurgia plastica, quindi spero che i muscoli del mio viso e la cicatrice stiano bene. Non riesco proprio a smettere di pensare, cosa sarebbe successo se lo avessi preso direttamente sul collo...Non riesco a capire come qualcuno possa fare una cosa del genere a un'altra persona.”
Blasuziak in azione in sella alla Stark Varg