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Buriram: l’analisi delle criticità per la MotoGP

© Luca Gorini

+20 dopo le due gare disputate in Australia. E’ questo il margine di “sicurezza” che Jorge Martin ha rimesso tra sé e Pecco Bagnaia quando mancano tre appuntamenti (per un totale di sei gare) alla fine di questo avvincente Mondiale 2024.

Il tour Asia-Oceania prosegue tornando nel Sud-Est Asiatico su un tracciato entrato in calendario solamente nel 2018 dopo che la Superbike lo aveva testato dal 2015 al 2017, ovvero il Chang International Circuit di Buriram

Storia, caratteristiche, incidenti e titoli vinti al Chang


Il Gran Premio della Thailandia è entrato in calendario nel “lontano” 2018. Disegnato dall’architetto tedesco Hermann Tilke, il Chang International Circuit di Buriram è stato costruito ed inaugurato nel 2014 con l’intento un giorno di portare le competizioni di moto in Thailandia.

Lungo 4,55 km, con una sede stradale larga 13 metri e con il rettilineo principale lungo 1 km, il Chang consta di 12 curve, 7 a destra e 5 a sinistra. I giri previsti per quanto riguarda la MotoGP sono: 13 per la Tissot Sprint e 26 per la Gara.

Incidenti 

Parlando di incidenti avvenuti al Chang Circuit sono i due più pesanti occorsi a Jorge Lorenzo nel 2018 e Marc Marquez nelle FP1 del 2019.  

Sfortunato nel 2018 Jorge Lorenzo in quanto reduce da un infortunio al piede occorsogli ad Aragon in partenza. Nelle FP1 del round thailandese, il maiorchino ha avuto un brutto highside in staccata alla 3 e ricadendo pesantemente a terra. 

Nelle FP1 del 2019, invece, è toccato a Marc Marquez assaggiare l’asfalto del tracciato thailandese con un bruttissimo highside in curva 7 venendo poi trasportato al centro medico del tracciato per controlli

Titoli vinti 

Quando si parla di titoli vinti al Chang il riferimento è all’edizione del 2019 che ha consegnato l’ultimo alloro iridato a Marc Marquez con la gara vinta dallo spagnolo davanti a Quartararo e Vinales