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MotoGP Steward Panel, Bagnaia e Oliveira (e non solo): al Mugello due pesi e due misure

© Luca Gorini

Eccoci di nuovo a parlare di decisioni al limite del singolare prese dallo Steward Panel tra le Practice e la Sprint del Mugello. E non solo per l’impeding (quando un pilota più lento ostruisce la traiettoria di uno più veloce che sta arrivando) di Bagnaia su Alex Marquez e quello di Oliveira su Martin ma anche Marc Marquez su Acosta, la carenata di Martin a Bastianini e l’incidente tra Oliveira e Quartararo.

Delle cinque azioni irregolari tra Practice, Q2 e Sprint, solo una si è conclusa con una penalizzazione, lasciando il diretto interessato ed il team di riferimento abbastanza interdetti visto che la stessa manovra di Oliveira su Martin non è stata nemmeno notata. 

Bagnaia penalizzato, Oliveira salvo


Da Jerez in poi, lo Steward Panel si è reso protagonista di decisioni alquanto discutibili in fatto di penalizzazioni, come si è visto poi a Le Mans e Barcellona con protagonisti Di Giannantonio (taglio della curva 3-4 e long lap penalty) ed Enea Bastianini (portato largo da Alex Marquez e long lap penalty subito). Nelle Practice del Mugello due impeding hanno avuto risultati diversi per quanto riguarda la penalità. 

Nella fattispecie solo quello di Bagnaia è stato notato e a Pecco sono state comminate tre posizioni di penalità per la gara di domenica. Bagnaia era nel suo giro di riscaldamento per poi lanciarsi per un altro giro veloce, alla staccata del Correntaio si sposta tutto a sinistra per lasciare passare Alex Marquez che in quel frangente andava più veloce. Incomprensione tra i due ed episodio che sembrava morto lì. Se non fosse che lo Steward Panel ha convocato Bagnaia ed il team Ducati in Direzione Gara per spiegare quanto successo. 

Simile ma con risultato ben diverso l’impeding di Miguel Oliveira su Jorge Martin. Il portoghese andava più veloce di quanto non andasse Bagnaia ma dietro di sé aveva Martin che era nel suo giro lanciato. Martin alle Biondetti si trova davanti Oliveira e deve abortire il suo giro. Episodio nemmeno notato dallo Steward Panel, sebbene sia stato comunque un impeding a tutti gli effetti. 

Marquez, Martin ed Oliveira graziati


Nella Q2, poi, si verifica un altro caso di impeding anche se non totale, in quanto i due protagonisti andavano entrambi lenti. Stiamo parlando di Marquez ed Acosta, con Marc in completa traiettoria della Scarperia-Palagio e Pedro che ha dovuto rallentare trovandosi il connazionale davanti.

Nella Sprint l’apoteosi delle decisioni discutibili e che hanno fatto storcere il naso sia a Bastianini che a Quartararo, protagonisti involontari dei contatti con Martin ed Oliveira.

Nel caso del contatto Martin-Bastianini, c’è stata una carenata dello spagnolo al compagno di marca che è scivolato all’esterno della San Donato. Qui l’episodio è stato notato ma lo Steward Panel ha optato per un “no further action”, forse accomunandolo a quello di Portimao tra Marquez e Bagnaia.

Forse la decisione più inspiegabile della Race Direction è quella sul contatto tra Oliveira e Quartararo che ha mandato a terra entrambi. Manovre simili in passato hanno portato ad un “drop one position” (come Marquez a Jerez su Mir) o a dei long lap penalty. Anche in questo caso, episodio notato ma chiuso con un “no further action” che non ha trovato molto d’accordo soprattutto Fabio Quartararo.

Le richieste dei team sono ormai ridondanti verso la Race Direction, ovvero uniformità di giudizi sulle azioni in pista e non il classico doppiopesismo. Sembra però che Spencer e soci quello che ascoltano dai team entri da un orecchio ed esca dall’altro…