L’inizio del 2021 è stato piuttosto solido per Yamaha, che in Qatar aveva dominato la scena rispettivamente prima con Maverick Viñales e poi con Fabio Quartararo, il quale era riuscito anche a fare la differenza in Portogallo. Ci stava riuscendo anche a Jerez, dopo aver conquistato la quarta pole position consecutiva (su quattro) ma la sindrome compartimentale si è messa di mezzo e l’ha rilegato solo alla tredicesima posizione.
Morbidelli unica M1 a podio
Per il resto la Casa di Iwata ha avuto il suo miglior rappresentante sotto la bandiera a scacchi in Franco Morbidelli, l’unico pilota alla guida di una M1 non ufficiale, o meglio del 2019. L’ultimo, forse, da - cui tecnicamente parlando - ce lo si poteva aspettare. E invece il suo capotecnico Ramon Forcada ha di nuovo fatto la magia per dargli le migliori sensazioni possibili alla guida, e l’italo-brasiliano (qui le sue dichiarazioni sul test) ha fatto di gran lunga meglio di Viñales, settimo, Quartararo, tredicesimo, e Valentino Rossi, diciassettesimo.
In Francia è chiamata al riscatto
Che questo sia un primo segnale dell’incostanza di Yamaha, di cui negli ultimi anni ha sofferto? Lo spagnolo, dopo la vittoria alla prima gara, non è più riuscito a lottare per il successo conquistando risultati sotto le aspettative (5° - 11° - 7°). Il “Morbido” fa quel che può con quello che ha a disposizione. Il pesarese purtroppo è in un tunnel buio da cui pare non vedere la luce. Tutto, almeno al momento, pare essere sulle spalle del giovane francese, che però ha avuto un duello con la sfortuna. Sindrome compartimentale per lui all’avambraccio destro, di cui si è appena fatto operare in vista del suo Gran Premio di casa, a Le Mans. Ora inizierà la sua convalescenza, ma su una pista come quella francese, favorevole anche a Yamaha, la M1 dovrà tornare a dare un segnale forte e stare saldamente davanti.
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