Abbiamo parlato di Ducati, Aprilia e KTM, restano quindi Honda e Yamaha. Ci si chiede ormai da tempo cosa e quanto potrebbero ottenere in MotoGP i piloti equipaggiati RC213 V e M1 in questo o quel circuito, trovando quasi sempre la stessa risposta: raccolgono quanto possono, a volte poco, altre niente. Nel caso del Montmelò, il braccio di ferro tra speranza di buon risultato contro oggettiva fatica da quale parte penderà?
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Catalunya Circuit "scivoloso": bene o male per Honda?
I dichiarati problemi di trazione saranno enfatizzati dallo scivoloso e dotato di scarso grip asfalto catalano? Teoricamente, dovrebbe essere così, ma non è detto. In diverse occasioni abbiamo registrato a Barcellona moto veramente sofferenti di aderenza al posteriore, invece agevolate proprio dalle caratteristiche citate.
Luca Marini e Joan Mir per il team Repsol HRC, Johann Zarco e Takaaki Nakagami in rappresentanza di Castrol LCR-Asia Idemitsu troveranno terreno in cui patire ulteriormente, oppure dove provare il jolly valevole di alta zona punti e più? Sappiamo che le noie patite dalla quattro cilindri dell'Ala Dorata siano diverse, ma il test del Mugello ne ha - magari - ridotto gli effetti negativi.
Yamaha e i rettilinei del Catalunya Circuit: velocità di punta nel mirino
I piloti - oggi rimasti due: Fabio Quartararo e Alex Rins - palesano lamentele riguardanti il propulsore dei tre diapason. Manca potenza, è mal distribuita, pecca in accelerazione, figuriamoci in velocità di punta. Poi, però, dall'arrivo dell'Ingegner Luca Marmorini, la sitazione è cambiata: la M1 si difende egregiamente anche nei tratti rettifili.
Perfetto, però cosa non funziona nel team Monster Energy? Telaio e ciclistica del prototipo blu dovrebbero rappresentare l'eccellenza, sempre prendendo i feedback di chi ne fruisce. Manca una formazione satellite che condivida i dati e porti avanti lo sviluppo al pari della struttura Factory, certo. Il quesito del weekend é: la Casa di Iwata attaccherà o si difenderà al Montmelò? Due rappresentanti in mezzo alla giugla rivale .- Cal Crutchlow rinuncerà alla wild card italiana - mette i brividi solo a pensarci.
Honda e Yamaha pensano al regolamento tecnico, ma il 2027 è lontano
In effetti, no: Honda e Yamaha pensano anche al presente, sapendo che se si vuole arrivare preparati e all'altezza del nuovo Regolamento Tecnico, occorre continuare lavorare bene e con profitto sulla cilindrata 1000 e relative possibilità su aerodinamica, abbassatori e quant'altro.
E' altrettanto vero che, avanti così è difficile andare. Servono risultati, perlomeno per sollevare il morale dei diretti interessati ai progetti MotoGP. Solo con buoni piazzamenti ingegneri e piloti avrebbero risposte positive ai numerosi quesiti, sapendo del gap da recuperare, magari ridotto da una top five o, perché no, da un podio. Oggi un miraggio.